Protagonista assoluto della residenza dei Beatles ad Amburgo ed estremamente popolare tra le ragazze, Pete Best dovette lasciare i Beatles pochi giorni prima del loro grande scioglimento nel 1962.
Dopo battaglie legali con i suoi ex compagni di band e decenni di assenza dall’industria musicale, Pete Best è riuscito a liberarsi dell’etichetta di “Beatle fallito” che gli era stata affibbiata, formando una propria band e girando il mondo con le sue canzoni originali.
Ma come è iniziato tutto?
Il Casbah Coffee Club
Randolph Peter Scanland è nato a Madras, nell’India britannica, nel 1941. Quando suo padre morì e sua madre si risposò con Johnny Best, Pete decise di prendere il cognome del patrigno. Non c’è dubbio: Best è un nome ideale per un musicista in erba!
La famiglia lascia presto Madras e si trasferisce a Liverpool, dove la madre Mona apre il famoso Casbah Coffee Club.
Questo piccolo ma affollato locale divenne rapidamente un punto di riferimento per i musicisti e gli amanti della musica di tutta Liverpool. È qui che i giovani Beatles, ancora noti come Quarrymen, si esibirono per la prima volta nel 1959 e successivamente ottennero un ingaggio regolare.
In quel periodo Pete Best suonava la batteria in una band chiamata Black Jacks, che divenne il gruppo fisso del sabato al Casbah Coffee Club dopo il fallimento del progetto Quarrymen.
Tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960, i Quarrymen diventano i Beatles, con l’aggiunta di George Harrison, ma subito dopo le dimissioni di Tommy Moore si ritrovano senza batterista.
Un vero peccato, perché il loro manager, Allan Williams, aveva assicurato alla band una serie di concerti al famoso Indra Club di Amburgo. Tuttavia, il proprietario del locale aveva richiesto una band di cinque elementi.
Lennon, McCartney, Harrison e il bassista originale Stuart Sutcliffe avevano bisogno di un batterista, poiché i tentativi di Paul di sostituire il membro mancante non avevano avuto successo.
Alla vigilia della partenza per Amburgo, fecero un’audizione all’unico batterista che sapevano essere disponibile. È così che Pete Best lasciò i Black Jack e divenne il primo batterista dei Beatles.
La vita ad Amburgo
Lennon, McCartney, Harrison, Sutcliffe e Best tennero il loro primo concerto ad Amburgo il 17 agosto 1960.
Questo fu il primo di molti spettacoli estenuanti, che si svolgevano almeno sei sere a settimana e lasciavano i membri della band esausti e nervosi.
Dopo una breve pausa a Liverpool, la band tornò ad Amburgo nel 1961. Sutcliffe, che aveva deciso di rimanere in Germania dopo la fine della prima residenza, non fa più parte del gruppo.
Pete Best, invece, stava guadagnando molta popolarità.
Vecchi filmati mostrano che a un certo punto Best spostò la sua batteria nella parte anteriore del palco, spingendo Lennon, McCartney e Harrison in fondo. Inoltre, nel 1962, in occasione dell’annuncio dell’uscita del primo disco della band, il giornale Mersey Beat lo riportò in prima pagina, in rappresentanza dell’intera band. Questa popolarità causò gelosie e tensioni all’interno della band, in particolare tra Best e McCartney.
Brian Epstein e Richard Starkey
Tornata a Liverpool, la band inizia a suonare nel leggendario club The Cavern, raccogliendo sempre più fan.
Brian Epstein li notò e si offrì di diventare il loro manager.
Era l’occasione che la band stava aspettando: Epstein portò immediatamente la loro carriera a un livello superiore, mettendoli sotto contratto con la EMI e presentandoli al leggendario produttore George Martin.
A questo punto, Martin mostrò qualche dubbio sul drumming di Best.
Tutti gli altri membri, che non andavano d’accordo con lui, approfittarono di questi dubbi per licenziarlo, invitando Richard Starkey, noto anche come Ringo Starr. Il resto è storia.
Uno strano addio
Pete Best, intervistato da David Letterman nel 1982, ha detto che i suoi ex compagni di band non hanno mai spiegato perché hanno deciso di licenziarlo.
In altre interviste ha spesso dichiarato di essere rimasto scioccato dalla loro decisione.
A metà degli anni Sessanta, la pressione del ruolo di Best nel gruppo lo portò a una grave depressione, che culminò in un tentativo di suicidio.
Gli altri membri del gruppo non hanno mai cercato di riconciliarsi con lui.
Ma quali furono le vere ragioni per cui Lennon, McCartney e Harrison decisero di liberarsi di Best?
Analizzando le interviste e le dichiarazioni di diverse persone coinvolte nel gruppo in quel periodo, è possibile isolare quattro possibili ragioni alla base della decisione di licenziare Best.
Innanzitutto, Best era più tranquillo e “convenzionale” degli altri tre Beatles. Non socializzava molto con i suoi compagni di band, ad eccezione del tempo trascorso insieme ai concerti. Harrison sottolineò che Best non si presentava ai concerti.
In secondo luogo, sua madre Mona aveva assunto un ruolo piuttosto importante nella gestione e nella promozione della band dopo il loro soggiorno ad Amburgo. Questo portò a contrasti con Epstein, una volta diventato ufficialmente manager della band. Altri membri della band ritenevano che Mona agisse solo nell’interesse del figlio, senza tenere conto della carriera del gruppo nel suo complesso.
Il terzo punto riguarda le gelosie di Lennon e McCartney nei confronti di Best. Quest’ultimo era sicuramente il più bello e aveva più successo con le ragazze, ma questa teoria fu (ovviamente) fortemente contestata dagli altri tre Beatles.
Infine, alcune dichiarazioni di Lennon e George Martin si riferiscono semplicemente all’abilità di Best nel suonare la batteria, considerata insufficiente rispetto al livello professionale che gli altri musicisti della band avevano raggiunto nel 1962.
Qual è la risposta giusta? Nessuno lo sa.
È logico supporre che anche tutte queste ragioni abbiano contribuito alla decisione finale.
Dov’è ora Pete Best?
Nel 1988, dopo vent’anni di lavoro in ufficio, Pete Best è tornato al mondo dello spettacolo fondando il suo gruppo The Pete Best Band, con il quale registra tuttora canzoni originali e compie tournée in tutto il mondo.
Nel 1995, gli altri Beatles pubblicarono la loro prima antologia, contenente, tra l’altro, My Bonnie, Ain’t She Sweet, Love Me Do e altre canzoni con Best alla batteria. L’ex-Beatle riuscì così a ottenere milioni di dollari di diritti d’autore.
Pete Best è stato scaricato dalla rock band più famosa di tutti i tempi, ma la sua storia ha avuto un lieto fine, in quanto è riuscito a riprendere la sua carriera di batterista professionista e a ottenere la sua parte della torta multimilionaria dei Beatles.
Sapremo mai le vere ragioni dietro la decisione di rimuoverlo?